La cripta-ossario dei Frati Cappuccini in via Veneto: il lato oscuro di Roma

Dettaglio della “Sala dei teschi” nella Cripta dei Cappuccini in Via Veneto, Roma
Dettaglio della “Sala dei teschi” nella Cripta dei Cappuccini in Via Veneto, Roma

Alla scoperta di un cimitero nascosto sotto via Vittorio Veneto a Roma

Forse non tutti sanno che oltre agli eleganti bar e agli hotel di lusso che fanno da cornice alla scintillante via Veneto – il cuore nevralgico della Dolce vita negli anni ’60 – al civico 27 trova spazio un luogo d’attrazione bizzarro, e per certi versi inquietante.
A pochi passi dalla frequentatissima piazza Barberini, nei silenziosi sotterranei della Chiesa seicentesca dell’Immacolata Concezione dei Cappuccini si cela, infatti, una piccola cripta dall’ atmosfera misteriosa, e risalente alla prima metà del 1700. Ciò che rende questo luogo curioso un’insolita opera d’arte è il fatto di essere stato interamente fregiato con le ossa di circa 3700 defunti, tra laici e religiosi, principalmente frati dell’ordine dei Cappuccini.

I resti dei morti, risalenti a un arco temporale che va dal 1528 al 1870, furono esumati dall’antico cimitero dell’Ordine dei Cappuccini, ubicato nella Chiesa di Santa Croce e San Bonaventura dei Lucchesi nell’adiacente rione Trevi, e successivamente trasferiti dai confratelli nel 1631, quando la chiesa di via Veneto divenne la loro sede.

La cripta fu realizzata in un periodo compreso tra il 1732 e il 1775 con il duplice intento di dare sepoltura ai nuovi defunti e di fornire una ricollocazione alle ossa riesumate dal precedente camposanto. L’identità del promotore della costruzione è incerta, ma si pensa che l’idea di dare alla cripta l’aspetto peculiare che osserviamo ancora oggi sia da attribuire a Padre Raffaele da Roma (1732-1805) oppure a Padre Norberto Baumgartner di Vienna (1710-1773), entrambi pittori del Convento dell’Immacolata Concezione.

Vivi un’esperienza suggestiva tra le sale della Cripta dei Cappuccini

Una scoperta inaspettata proprio sotto la Chiesa dell’Immacolata Concezione.
La visita prende il via dalle sale del piccolo Museo dei Frati Minori Cappuccini, dove tra documenti d’archivio e cimeli d’uso liturgico, e quotidiano, è raccontata la storia della formazione dell’ordine religioso – basato su uno stile di vita semplice, ma laborioso – anche attraverso la presentazione della vita di alcuni Santi cappuccini esemplari. La chicca del Museo è però il “San Francesco”, la tela realizzata dal Caravaggio proprio per il Convento dei Cappuccini.

Una volta attraversato il Museo e scoperte le curiosità legate alla vita dei frati, si giunge all’ingresso della cripta. Su una targa si legge: «Quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete». Sono sei gli ambienti che costituiscono la cripta-ossario, e prendono i nomi di: “Cripta degli scheletri dei bambini”, “Cripta delle tibie e dei femori”, “Cripta dei bacini”, “Cripta dei teschi”, “Cappella della Messa” e “Cripta della Resurrezione”, in cui è custodita una tela ignota con la Resurrezione di Lazzaro.

L’ideatore delle decorazioni stabilì di disporre i teschi le ossa all’interno della cripta, in modo da riprodurre veri e propri elementi architettonici e motivi decorativi, che si combinano abilmente tra loro, sia sui soffitti sia sulle pareti. Grazie alle varie forme e dimensioni, le ossa furono impiegate per la realizzazione di specifiche decorazioni artistiche: ossa piccole, come le vertebre, risultarono funzionali per la rappresentazione di motivi vegetali, così come per la riproduzione di lanterne, orologi, croci, e altri simboli legati alla morte. I teschi, invece, furono utilizzati soprattutto come basi portanti di nicchie e arcosoli. Nel cimitero risaltano, poi, alcuni scheletri integri di frati vestiti col saio, posti sia in posizione supina, all’interno di nicchie, sia in piedi, appoggiati alle pareti.

La scelta di ornare la cripta-cimitero con le ossa dei defunti potrebbe apparire un mero omaggio al gusto del macabro, molto diffuso in epoca barocca, ma il significato è sicuramente più profondo. Sarebbe improprio ritenerla anche soltanto il simbolo di un perentorio memento mori. Infatti, il percorso che si snoda lungo le sei stanze della cripta è la rappresentazione di un cammino spirituale e di riflessione sui misteri della morte e della resurrezione: la cappella con gli scheletri dei bambini (in cui al centro della volta è raffigurato il canonico scheletro con falce e clessidra) è emblematica del concetto di caducità della vita. La Cappella per la celebrazione della messa, invece, personifica il ricongiungimento dell’uomo con Dio tramite l’eucaristia.

Non si sbaglia a credere, dunque, che la cripta dei Cappuccini sia stata costruita con lo scopo di esorcizzare la morte, quella «sora nostra morte corporale» magnificata anche da San Francesco d’Assisi nel famoso Cantico delle creature, la quale non dev’essere temuta, ma anzi ritenuta il lasciapassare per la vita eterna. Un passaggio da accettare con sentimento lieto, come pare suggeriscano anche quegli elementi decorativi delicati, fatti di piccole ossa, su volte e pareti.

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Come raggiungere la Cripta dei Cappuccini da hotel TriviHo

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La Cripta dei Cappuccini si trova a meno di 450m dall’hotel TriviHo ed è raggiungibile a piedi in 4 minuti, percorrendo Via Barberini per 280m. Da Piazza Barberini, poi, si svolta a destra per 52m e si prende Via Vittorio Veneto. Dopo 95m, al civico 27, si troverà l’ingresso della Chiesa.
Dal altre zone della città, si può raggiungere la Cripta dei Cappuccini con i seguenti mezzi pubblici:

Metropolitana
Metro A, fermata Barberini

Autobus
Fermata Barberini (MA):
– 52 Direzione Archimede
– 53 Capolinea Piazza Mancini/Largo Chigi
– 61 Capolinea Villa Borghese-Washington/Balsamo Crivelli
– 63 Capolinea P.za Monte Savello/Rossellini
– 80 Capolinea Porta di Roma/P.za Venezia
– 83 Capolinea L.go Valsabbia/Partigiani (FS)
– 100 Direzione Porta Pinciana
– 150F Capolinea Villa Borghese-Washington/Tonino Bello
– 160 Capolinea Villa Borghese-Washington/Montagnola
– 590 Capolinea Risorgimento/Cinecittà (MA)
– C3 Capolinea Staz.ne Tiburtina MB/Cimitero Flaminio